La causa della malattia è un endoparassita, la Trichinella spiralis, lungo pochi millimetri, di
color bianco e filiforme in grado di infestare tutti i mammiferi, soprattutto i carnivori - onnivori
(volpe, cinghiale, cane, gatto, suino, uomo).
Modalità di diffusione
L`infestazione avviene mediante l`ingestione della carne contaminata dalle sue larve. Queste ultime vengono liberate nell`intestino tenue subito dopo la loro digestione. In breve tempo si sviluppano fino a diventare vermi adulti che nello spazio di alcune settimane generano moltissime piccole larve che attraversano la parete intestinale e raggiungono nel sangue la muscolatura, dove si insediano e si avvolgono in una capsula molto resistente. Qui possono sopravvivere per oltre un anno anche in condizioni ambientali difficili (gelo, putrefazione).
I muscoli prediletti sono quelli del diaframma, della lingua della laringe e quelli intercostali. Il ciclo inizia nuovamente appena la carne infestata viene di nuovo ingerita da un animale o dall`uomo.
Il cinghiale riveste particolare importanza quale eventuale anello di congiunzione tra il ciclo silvestre della trichinellosi e l`uomo in quanto si tratta di un animale onnivoro le cui carni
vengono destinate all`alimentazione.
Sintomi clinici
La malattia che si riscontra nell`uomo si chiama trichinosi ed è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle labbra, fotofobia e febbre remittente. A dipendenza del tasso di infestazione il decorso può risultare inapparente fino a molto grave e ad esito mortale.
Misure di prevenzione
La trichinosi dovuta al consumo di carne di cinghiale si previene osservando le seguenti misure igienico-sanitarie:
- tutti gli animali uccisi e destinati all`alimentazione vanno sottoposti all`ispezione delle carni da parte dell`ispettore veterinario e sottoposti ad un`analisi di laboratorio per determinare l`eventuale presenza delle larve del parassita (trichinoscopia). A tale scopo va prelevato l`intero diaframma, avendo cura di asportare tutte le parti muscolari;
- le carni che risultano positive all`analisi non possono venire utilizzate a scopi alimentari e vanno distrutte;
- la carne del cinghiale va consumata preferibilmente ben cotta, in modo che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte dal calore.
(Roberto Rolando)
venerdì 15 febbraio 2013
mercoledì 13 febbraio 2013
Mocetta di Capriolo
Preparate i muscoli che avete a disposizione senza tagliarli o rovinarli.
Dal carrè rifilate il lombo e fatene tre pezzi (adulto) due pezzi (giovane) sui 30 centimetri di lunghezza.
Dalla coscia ricavate le tre fasce, fesa, sottofesa e noce, sempre senza togliere la "pellicola" che protegge il muscolo.
Poi, ogni chilo di carne, preparate una concia con 30 gr di sale fino aggiungendo le spezie che più vi piacciono (rosmarino, timo, origano, maggiorana, ginepro, chiodo di garofano, poca cannella e poco alloro che diventa amaro)
"Impanate" i muscoli e posateli in contenitori in acciaio o ceramica senza che si sovrappongano, copriteli con una pellicola trasparente e riponeteli in frigo o in cella per una settimana girandoli di tanto in tanto.Dopo la prima settimana, togliete la pellicola e fate asciugare ulteriormente un'altra settimana.Forate dalla parte più grossa la mocetta e appendeteli in cantina da salumi per 15/20 giorni.
Ovviamente si possono tagliare anche prima o dopo.
Va a gusto personale.
Dal carrè rifilate il lombo e fatene tre pezzi (adulto) due pezzi (giovane) sui 30 centimetri di lunghezza.
Dalla coscia ricavate le tre fasce, fesa, sottofesa e noce, sempre senza togliere la "pellicola" che protegge il muscolo.
Poi, ogni chilo di carne, preparate una concia con 30 gr di sale fino aggiungendo le spezie che più vi piacciono (rosmarino, timo, origano, maggiorana, ginepro, chiodo di garofano, poca cannella e poco alloro che diventa amaro)
"Impanate" i muscoli e posateli in contenitori in acciaio o ceramica senza che si sovrappongano, copriteli con una pellicola trasparente e riponeteli in frigo o in cella per una settimana girandoli di tanto in tanto.Dopo la prima settimana, togliete la pellicola e fate asciugare ulteriormente un'altra settimana.Forate dalla parte più grossa la mocetta e appendeteli in cantina da salumi per 15/20 giorni.
Ovviamente si possono tagliare anche prima o dopo.
Va a gusto personale.
Interessante approccio alla caccia in Braccata
Il Gruppo Gamsbart Power, con la regia di Franco Perco, ha stilato il seguente decalogo per una caccia al cinghiale in braccata il più corretta e rispettosa possibile
Un Decalogo, esposto con principi e suggerimenti in ordine di priorità
Legare le compagnie di braccata ad un solo ambito territoriale non superiore a 2000 ettari.
Commento: 2000 ettari possono assicurare di media circa 100 - 200 soggetti abbattuti / anno. Non occorre di più, per gestire.
1. Obbligo di armi a canna rigata.
Commento: Le armi a canna liscia sono estremamente pericolose.
2. Si caccia solo il Cinghiale.
Commento:Altrimenti ne va della specializzazione degli ausiliari e delle necessità biologiche che impongono di non cacciare Cervidi e Bovidi con i cani segugi.
3. Cani corretti, possibilmente (e tendenzialmente) iscritti ma comunque abilitati.
Commento: I cani iscritti possiedono specilizzazioni che li rendono di norma molto migliori degli incroci. I cani non abilitati - per definizione "scorretti" vanno esclusi dalla caccia, è ovvio.
4. Abilitazione speciale, mediante corsi di almeno 45 ore, su indicazione dell'ISPRA, per i capi braccata e i capi conduttori, con corsi di aggiornamento annuali, più ridotti.
Commento: Sono figure semi professionali indispensabili. Nel corso deve essere presente anche la comunicazione.
5. Componenti della compagnia di braccata abilitati e formati, con corsi di aggiornamento più ridotti almeno ogni 3 anni.
Commento: Corsi di almeno 30 ore, su indicazione dell'ISPRA.
6. Obblighi gestionali per i componenti della compagnia di braccata. Chi caccia deve gestire.
Commento: Censimenti, interventi ambientali, sistemazione delle braccate anche con strutture e interventi sul bosco, vigilanza sul territorio, programmi. Anche per questi motivi l'ambito di caccia deve essere adeguatamente esteso (non troppo) e uno soltanto.
7. Sanzioni più pesanti, non solo pecuniarie (sospensione, lavoro gestionale), adeguate alla riabilitazione del contravventore, anche di natura interna alla compagnia di braccata.
Commento: La sanzione deve essere ragionevole (persino condivisa), per essere applicata. Più che colpire il lato economico si punti alla sospensione o al lavoro gratuito.
8. Responsabilità speciale per il Consiglio Direttivo, formato dal Capo braccata, dal Capo conduttore e altre 5 figure semi professionali (Capo poste, Coadiutori, Conduttore cane da traccia obbligatorio per ogni braccata).
Commento: Ragioni ovvie: il cane da traccia deve essere una prassi. La responsabilità deve essere legata a determinate agevolazioni: nessuno "lavora" del tutto gratis.
9. Rassegne annuali della gestione. Momento in cui ci si confronta con la collettività.
Commento: Si dimostra di avere gestito bene. Rassegna di gestione, non mostra di trofei: dati, numeri, programmi.
10. Organizzazione formale, abito e posture corrette, almeno nella presentazione e nel saluto finale (cinghiali esposti correttamente, sul fianco destro, in ordine di classe, di sesso e mole. Onorare il cacciatore che ha abbattuto con il rametto di "possesso" che va messo sul cappello).
Commento: Si suggerisca un abito di rappresentanza (non necessariamente mittel) per i momenti ufficiali e formali. I nostri figli devono essere orgogliosi di come ci comportiamo. Se la durata delle braccate rende il commiato difficile, se ne renda conto la prossima volta. Inventare, copiare, reinventare tradizioni e costumi locali.
Un Decalogo, esposto con principi e suggerimenti in ordine di priorità
Legare le compagnie di braccata ad un solo ambito territoriale non superiore a 2000 ettari.
Commento: 2000 ettari possono assicurare di media circa 100 - 200 soggetti abbattuti / anno. Non occorre di più, per gestire.
1. Obbligo di armi a canna rigata.
Commento: Le armi a canna liscia sono estremamente pericolose.
2. Si caccia solo il Cinghiale.
Commento:Altrimenti ne va della specializzazione degli ausiliari e delle necessità biologiche che impongono di non cacciare Cervidi e Bovidi con i cani segugi.
3. Cani corretti, possibilmente (e tendenzialmente) iscritti ma comunque abilitati.
Commento: I cani iscritti possiedono specilizzazioni che li rendono di norma molto migliori degli incroci. I cani non abilitati - per definizione "scorretti" vanno esclusi dalla caccia, è ovvio.
4. Abilitazione speciale, mediante corsi di almeno 45 ore, su indicazione dell'ISPRA, per i capi braccata e i capi conduttori, con corsi di aggiornamento annuali, più ridotti.
Commento: Sono figure semi professionali indispensabili. Nel corso deve essere presente anche la comunicazione.
5. Componenti della compagnia di braccata abilitati e formati, con corsi di aggiornamento più ridotti almeno ogni 3 anni.
Commento: Corsi di almeno 30 ore, su indicazione dell'ISPRA.
6. Obblighi gestionali per i componenti della compagnia di braccata. Chi caccia deve gestire.
Commento: Censimenti, interventi ambientali, sistemazione delle braccate anche con strutture e interventi sul bosco, vigilanza sul territorio, programmi. Anche per questi motivi l'ambito di caccia deve essere adeguatamente esteso (non troppo) e uno soltanto.
7. Sanzioni più pesanti, non solo pecuniarie (sospensione, lavoro gestionale), adeguate alla riabilitazione del contravventore, anche di natura interna alla compagnia di braccata.
Commento: La sanzione deve essere ragionevole (persino condivisa), per essere applicata. Più che colpire il lato economico si punti alla sospensione o al lavoro gratuito.
8. Responsabilità speciale per il Consiglio Direttivo, formato dal Capo braccata, dal Capo conduttore e altre 5 figure semi professionali (Capo poste, Coadiutori, Conduttore cane da traccia obbligatorio per ogni braccata).
Commento: Ragioni ovvie: il cane da traccia deve essere una prassi. La responsabilità deve essere legata a determinate agevolazioni: nessuno "lavora" del tutto gratis.
9. Rassegne annuali della gestione. Momento in cui ci si confronta con la collettività.
Commento: Si dimostra di avere gestito bene. Rassegna di gestione, non mostra di trofei: dati, numeri, programmi.
10. Organizzazione formale, abito e posture corrette, almeno nella presentazione e nel saluto finale (cinghiali esposti correttamente, sul fianco destro, in ordine di classe, di sesso e mole. Onorare il cacciatore che ha abbattuto con il rametto di "possesso" che va messo sul cappello).
Commento: Si suggerisca un abito di rappresentanza (non necessariamente mittel) per i momenti ufficiali e formali. I nostri figli devono essere orgogliosi di come ci comportiamo. Se la durata delle braccate rende il commiato difficile, se ne renda conto la prossima volta. Inventare, copiare, reinventare tradizioni e costumi locali.
Perchè, dove, quando e cosa?
Del perchè nasce il Circolo della Caccia Valtidone è presto detto.
Nasce come naturale collocazione di tutti quei cacciatori che fanno dell'etica venatoria uno stile di vita.
Custodi di un territorio fragile che va preservato dai comportamenti scorretti e dannosi di tanti che vedono ancora la caccia come sport.
Non siamo un'associazione venatoria, non ci interessa esserlo.
Siamo un circolo culturale che lavora per la promozione di un'attività venatoria compatibile con le realtà attuali.
Guardiamo ovviamente con interesse a quei Paesei che hanno una tradizione più radicata e più rispettosa del patrimonio faunistico di cui dispone e dove il cacciatore è visto davvero come uomo del bosco, del territorio ed è rispettato e considerato positivamente da tutta la comunità.
Si lavorerà per promuovere incontri e iniziative per dare maggiore informazione su un mondo che ha subito stravolgimenti assurdi per colpa di tanti "sparatutto" che hanno sempre pensato ai volumi del carniere più che alla qualità del prelievo.
Ci faremo promotori di proposte per migliorare le attività venatorie dove potremo farlo.
Ci confronteremo sui diversi argomenti che riguardano questo affascinante mondo. Dalle novità in fatto di tutela, tecnica, abbigliamento e anche cucina.
In bocca al lupo a tutti noi.
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